
“Vivi il tuo sogno” è il magico succinto aforisma della più avvincente competizione sportiva d’Italia. Quando però è diventato realtà forse solo in quel momento io e i miei ragazzi ne abbiamo compreso appieno il significato. Il Trofeo CONI rappresenta un’avventura con la stessa consistenza di una fiaba. Si parte, si esplora, ci si emoziona, più spesso naturalmente non si vince ma si può sempre sognare che ciò avvenga. Gli elementi formativi ci sono tutti, in questa fase che va dai 10 ai 14 anni è particolarmente importante permeare le menti di valori imprescindibili propri dello sport e condensarle con tutte le emozioni che la pratica agonistica propone. Il racconto del cammino che ci ha condotto al sogno più grande è importante soprattutto per questo e da vivere e raccontare in ogni suo dettaglio.

La storia per quanto emozionante è lunga ma la base è una e fondamentale: nessuno vince da solo, tutto, a partire dall’immensa manifestazione contribuisce alla realizzazione del sogno. Ho tenuto molto a questo principio, che per me ha un alto valore educativo in quanto molto spesso i ragazzi hanno una percezione autoriferita dell’universo scacchistico racchiusa in loro e negli avversari dinnanzi a loro e, per quanto sia importante questa tenacia e valorizzazione del proprio essere, è altrettanto importante riconoscere tutto il lavoro che ruota attorno a loro, ogni genere di supporto dagli organizzatori gli arbitri, gli allenatori, i circoli, i comitati, la stessa famiglia, tutti ruoli imprescindibili nella costruzione di questo cammino. Incommensurabile ad esempio il supporto del CRL che in tutte le fasi ha favorito la realizzazione di un team vincente, percorso che arriva a questo successo iniziando ben due anni fa con il Maestro Elia Mariano, ex Presidente del CRL e promotore di un impegno unico nella valorizzazione di questo evento. La crescita della squadra in due anni è stata notevole inclusa la sua ascesa in classifica. L’attuale Presidente Paolo Collaro ha proseguito il cammino virtuoso investendo anche lui sulla fase di preparazione. Ebbene sì abbiamo iniziato molto prima di arrivare a Lignano Sabbiadoro. Ci siamo allenati nei circoli dei ragazzi che hanno messo a disposizione la sede, Accademia Scacchi Milano e il Castelletto. Ho avuto modo di testare le capacità dei ragazzi, la loro forza e i loro punti deboli. In ben quattro stage ho potuto aiutarli a crescere in merito alle aperture chiuse e in relazione a tutti i finali collegati. Un lavoro profondo, accurato e limato sino agli attimi che precedevano le varie partite.
Nella splendida cornice del circolo di Chess Project si erano qualificati in ordine di classifica:
1) Samuele Minelli del Castelletto di Milano, mio allievo, oggi intensamente impegnato nella scuola agonistica del suo circolo
2) Ria Arun pluricampionessa italiana dell’Accademia Scacchi Milano di origine indiana e seguita dall’MI Mario Lanzani
3) Alessandro Codecasa del Castelletto di Milano seguito dall’MI Daniel Contin
4) Alexander Gabellini monzese della Mongolfiera di Vimercate, seguito dall’MI Artem Gilevich
Alexander ha sostituito al quarto posto Michele Di Liberto poi impegnato ai Mondiali in Kazakistan. L’aspetto di cui sono più orgoglioso è la compattezza di squadra che questi ragazzi hanno dimostrato, realizzando un affiatamento progressivamente più intenso nel corso del loro allenamento e culminato con un’attenzione viva e partecipe nei confronti delle partite dei propri compagni quasi più delle proprie. Non credo sia un caso che alla fine abbia fatto la differenza proprio il risultato di squadra e nelle due partite decisive con vittorie di misura per 2,5-1,5. Vittorie inoltre alternate dalle buone prestazioni di tutti i componenti nessuno escluso. La Lombardia arrivava al trionfo unica imbattuta e senza avere il miglior punteggio individuale. Spettacolare insomma, come persino la matematica riesca a rappresentare al meglio la superba unione della nostra compagine.
Al primo turno c’è la vittoria con la Basilicata per 4-0 con una prestazione pulita da parte di Samuele, Ria e Alessandro ma un po’ troppo superficiale da parte di Alexander. Un piccolo virus che andava probabilmente curato per tempo.

Con la sfida con la Puglia il virus si espande e complice anche la sconfitta per tempo di Alessandro in terza scacchiera la squadra concludeva con un pareggio in seguito alle belle vittorie di Samuele e Ria.

Grazie alla pausa pranzo ho modo di richiamare il nostro giovane asso monzese ad una maggiore attenzione. La più bella prerogativa di Alexander è proprio la capacità di ascoltare e correggersi ed infatti già dal terzo turno diverrà il vero punto fermo della squadra. Con il Piemonte si realizza una bella vittoria nonostante a cedere sotto il profilo della tensione sia ora la nostra prima scacchiera, Samuele. Vincono però oltre ad Alexander, Ria, (in forma sfavillante) e Alessandro, quest’ultimo un po’ teso a cui ho dovuto imporgli il divieto di pattare anzitutto per fargli riprendere sicurezza..

Al quarto turno arriva il Veneto e la sfida si rivela tutt’altro che semplice già dalle prime battute . Samuele ce la mette tutta in prima scacchiera ma il livello lassù gli risulta talvolta davvero proibitivo. Alessandro perde l’unica sua partita per motivi posizionali anziché di tempo. Ria e Alexander però si rivelano due traini pazzeschi e il pareggio viene comunque artigliato con grande caparbietà.

Nonostante il primo giorno concludessimo dunque imbattuti, eravamo comunque gravemente indietro rispetto alla vetta. La Sicilia infatti comandava a punteggio pieno e sembrava davvero inarrestabile. Il destino è però nelle nostre mani avendo l’opportunità di affrontarla proprio la mattina di martedì. Ci tenevo a proposito a realizzare una preparazione serale in virtù dell’importanza dell’incontro ma i ragazzi si palesano stanchi e la preparazione viene perciò rimandata prestissimo il giorno dopo. I ragazzi sono davvero ammirevoli da questo punto di vista, non obiettano e anzi affrontano come delle tigri ogni difficoltà facendosi forza gli uni gli altri. “Io posso alzarmi anche alle sei!” dice Ria caricando i compagni. Andiamo perciò a fare colazione anzitempo, già alle sette siamo pronti a ricaricarci di ogni dovuta energia. Anche a causa della pessima cucina locale, (come ogni fiaba che si rispetti dev’esserci un nemico) mi sento in dovere di trovare una soluzione. Mi armo di mestolo e tagliere per risollevare il gruppo ma per gli incontri decisivi di quella mattina la parola d’ordine che ho imposto a tutti sarà una sola: “Miele”
“Ragazzi! Una semplice tonnellata di miele a testa dovrebbe essere sufficiente per arrivare pronti. Il miele ci aiuterà più di qualsiasi variante. ” Pur con qualche titubanza, tutti fanno incetta di miele e scherzosamente io ribadirò infine che ciò è stata la vera arma magica, Una rapida preparazione, una pò di riposo e voilà. Siamo pronti per la nostra sfida decisiva.
Purtroppo Samuele perde rapidamente e male. Un momento difficile per la nostra prima scacchiera milanese in quanto dopo le prime due vittorie giunge così a tre sconfitte consecutive e appare proprio in caduta libera. In realtà è solo la tensione letteraria che avviene in una fiaba prima dell’avvincente risoluzione. Per il momento però ciò crea un attimo di ansia nella squadra che deve rincorrere in un momento difficile. E’ la volta dunque di Alessandro, compagno di circolo di Samuele e che in terza scacchiera sfoggia una prestazione prossima al capolavoro contro la celebre campionessa Alessi Clio. I ragazzi prendono coraggio e Ria imposta come avevamo pensato una solida partita in seconda scacchiera che le garantisce la patta. E’ perciò tutto nelle mani di Alexander che sembra davvero un altra persona rispetto ai primi turni. Con sangue freddo realizza una difesa indiretta e sottile di un pedone debole e, da una posizione di forza assoluta, mette l’avversario alle corde sino ad una spettacolare minaccia di scacco matto imparabile. I capolisti sono perciò fermati e raggiunti! 2,5 – 1,5 per noi.

In testa alla classifica insieme alla stessa Sicilia e ai campioni in carica della Toscana ci siamo ora anche noi, seppure con un punteggio individuale minore. La rimonta non è ancora stata ultimata. Ma all’ultimo turno Sicilia e Toscana si incontrano tra loro e in caso di pareggio una vittoria ci garantirebbe l’agognato sorpasso! Di fronte c’è l’Emilia Romagna e da un certo punto di vista sembra di avere allo specchio la nostra prima Lombardia. ovvero colei che avevamo costruito appena due anni prima in Basilicata, con in prima scacchiera Michele Di Liberto. Ora davanti a noi in prima scacchiera c’è Domenico Zanchini anche lui, come Michele allora, fortissimo e al contempo il più giovane giocatore del torneo. Contro la giovane Emilia, Ria entra in una posizione bloccata con Alfieri Contrari e, in accordo col suo capitano, accetta la proposta di patta. Purtroppo però Alessandro in un finale vinto con la Coppia degli Alfieri e un Pedone in più si lascia sfuggire di vista l’orologio ancora una volta. Persa. Sembra che il sogno possa rimanere lì allora, aleggiando nell’aria come un miraggio. Ma Alexander ormai irrefrenabile rimette tutto in parità ancora con un’eccellente partita. Di seguito la squadra si unisce empaticamente alla sfida decisiva tra Minelli e Zanchini. La sala è ormai svuotata e tutti i ragazzi partecipanti sono ora nelle vesti di spettatori per seguire la partita decisiva, una partita al cardiopalma dove il Re di Samuele viaggia in giro per la scacchiera bersagliato dagli scacchi della Donna Bianca. Zanchini cede ad un certo punto ad una semplificazione decisiva e Samuele non manca il calcio di rigore. Il finale di Pedone è vinto e la Lombardia è campione d’Italia!!! Un momento indimenticabile per Samuele anche considerando che la vittoria con questo giovanissimo talento diverrà un giorno uno scalpo invidiabile. Un momento quasi leggendario in considerazione del momento difficile, dell’importanza della partita e del suo valore decisivo al fine della classifica.

Tutta la squadra esulta, Ria sarà pure la miglior seconda scacchiera e per ogni ragazzo si presenterà la medaglia d’oro sul petto. Trionfo!
Riceviamo i complimenti dagli avversari di ogni regione tutti impeccabili per il fair play, dall’arbitro Mauro Palma bravissimo nel favorire questo clima di rispetto reciproco, da Lorenzo Antonelli prodigandosi per la migliore realizzazione del torneo, consultandosi sempre con tutti e accettando ogni suggerimento, e poi online dal Presidente del CRL, dal pioniere di tutta la Lombardia il Presidente Marco Riva, e poi c’è Valentina Longhetto che nella sua emozione ci richiama alla questione più grande. Perché sì, non è ancora arrivato il vero grande trionfo….


Di fronte a tutte queste felicitazioni mi trovo nel segnalare ai ragazzi proprio l’importanza di ogni figura per la realizzazione di quel paradiso che stanno vivendo con tanta intensità ogni momento. Non solo gli scacchi quindi, ma tutti gli sport diventano fondamentali. Osserviamo le varie premiazioni, rimaniamo colpiti dal podio di Agility Dog con i cani sul palco premiati con i ragazzi. Fino alla fine non sappiamo se oltre ad essere Campioni d’Italia di scacchi abbiamo anche vinto il prestigiosissimo Trofeo CONI. Poi c’è il grido della anchorwoman dal palco del palazzetto gremito di tutti i partecipanti. Il trionfo è quindi assoluto e un mix di gioia e delirio scorre allora a fiumi tra tutti i ragazzi




